Lukaku in campo con la Roma già contro il Milan: il piano di Mourinho

ROMA – I sismografi delle emozioni sono già in funzione, puntati sull’Olimpico e sul boato che domani sera farà tremare i seggiolini nel momento in cui Big Rom, il gigante dall’animo ribelle e dal cuore gentile, verrà annunciato al suo nuovo pubblico. Basta chiudere gli occhi per immaginare ciò che accadrà a pochi minuti da Roma-Milan: lo speaker dello stadio urlerà «Ro-me-lu» e 65 mila romanisti risponderanno tutti insieme «Lu-ka-ku!», avendolo già eletto a simbolo di una nuova era giallorossa, nella quale anche l’inimmaginabile torna a essere a portata di mano e persino le montagne più alte (questa misura 191 cm) possono essere spostate. Ormai l’abbiamo capito, bastano davvero pochi ingredienti per “l’americanata alla Friedkin”: voglia, passione, una chiamata di Mou e se possibile un aereo guidato dal presidente in persona.

Roma, Lukaku a Trigoria

Lukaku ieri mattina si è allenato individualmente, osservato dai preparatori che hanno immediatamente relazionato José Mourinho sullo stato di forma del belga, parso soddisfacente persino a chi immaginava un ragazzo affaticato e fuori forma. Romelu è un diesel, ma il suo motore ha giri potenti e s’accende con la forza delle motivazioni; dire che sono altissime, dopo l’accoglienza da star di due giorni fa a Ciampino, è un eufemismo. Insomma, il centravanti non sta poi così male e di questo passo non impiegherà molto a raggiungere l’equilibrio psico-fisico necessario per diventare insostituibile. Durante l’estate si è allenato per tanto tempo nel giardino di casa, a Bruxelles, con il suo preparatore di fiducia. Poi il Chelsea, dopo aver annunciato al mondo che per lui non c’era neppure un numero di maglia disponibile, ha dovuto aggregarlo alla sua seconda squadra per evitare di esporsi a una pericolosa battaglia legale. Lukaku ha dunque vissuto da separato in casa e non ha svolto la tradizionale preparazione atletica, solitamente indispensabile per uno della sua stazza. Ma anche Belotti, un anno fa, si trovò nella stessa condizione: saltò tutto il ritiro con il Torino, fu ufficializzato dalla Roma il 28 agosto sul gong del mercato e già il 30 (a 48 ore scarse dalla firma) si ritrovò a giocare dieci minuti durante Roma-Monza, la sua prima all’Olimpico. Chissà che a Lukaku non possa toccare lo stesso destino. Mourinho, del resto, oggi gli porrà la fatidica domanda: «Romelu, come ti senti?». La risposta, che sarà fatta anche di sguardi, occhiate, sorrisi sinceri e sensazioni a pelle, indicherà il protocollo ideale da seguire.

Mourinho fa leva sull’entusiasmo

José è uno stratega che conosce a menadito dinamiche ambientali e umorali della piazza, mai così coinvolta e unita, necessarie in un momento di crisi di risultati (1 punto nelle prime 2 gare di Serie A). Martedì pomeriggio il portoghese s’è goduto dalla tv il bagno di folla all’aeroporto per “The King”, come i tifosi già chiamano il centravanti, e ha capito all’istante che questo sentimento va alimentato. Come? Se possibile con un’apparizione sul prato verde proprio nel giorno in cui anche lui tornerà in panchina dopo la squalifica di due turni imposta dal giudice sportivo. L’esordio di Mou e quello di Rom: vista così sembra un connubio perfetto per celebrare l’ennesimo sold out.

Lukaku in nazionale

José e Romelu, entrambi vincenti ed entrambi con una fame da lupi dopo aver concluso le loro stagioni con due finali perse, una di Europa League e l’altra di Champions. Nella testa dello Special One l’idea di Lukaku subito in campo, a partita in corso, è cominciata a frullare ieri pomeriggio, anche alla luce del fatto che il calciatore lunedì andrà in Nazionale e vorrebbe arrivarci carico al punto giusto. Il ct Domenico Tedesco dovrebbe riservargli qualcosa di più di due miseri spezzoni contro Azerbaigian (sabato 9) ed Estonia (martedì 12), gare già fondamentali per la qualificazione agli Europei, e prima della maglia rossa del Belgio vorrebbero tutti vedergli indossare almeno una volta quella rossa (e gialla) della Roma. Nella rifinitura odierna Mou aggregherà il belga al gruppo e continuerà a testarne i muscoli per capire se e come potrà utilizzarlo. Quello contro il Milan resta comunque un derby: l’ex bomber dell’Inter ha segnato 5 gol confezionando 2 assist in 8 partite (7 vittorie) contro i rossoneri. La sensazione, in attesa della seduta odierna, è che Lukaku oltre ad accomodarsi in panchina possa subentrare per qualche minuto nella seconda parte di gara, anche se molto dipenderà dall’andamento dell’incontro: dover rimontare uno svantaggio sarebbe ben diverso per la Roma dall’affrontare il finale con l’obiettivo di proteggere un risultato. Di sicuro Big Rom è come una belva in gabbia: vivere l’esordio con vista campo, anziché restarsene in tribuna a fare una semplice passerella, potrà solo che aumentare il suo appetito.

Roma, Lukaku arriva in albergo dopo le visite mediche

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